Fernando di Leo: Il maestro del cinema nero


Introduzione
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Fernando Di Leo è stato un sceneggiatore e un regista italiano. Come un regista, Di Leo ha girato venti film, e ha scritto più di quaranta sceneggiature (Rea). Il lavaro di Fernando Di Leo è influente, discusso e molto divertente. Di Leo ha influenzato un po’ dei più rispettati registi di oggi come Quentin Tarantino e John Woo (Coacci). Nonostante la sua influenza, i suoi film e la sua influenza dei film di oggi sono quasi dimenticati e considerati non sono nelle grazie ai pubblici film.  Tuttavia, i suoi film rimangono entrambi testimonianze sociali della cultura italiana importanti del passato e del presente, e i suoi film sono i fondazioni di molti film gialli criminali.
Questi film e il suo lavaro sono spesso classificati in maniera impropria come film poliziotteschi, ma Di Leo ha girato solo uno film che sarebbe considerato un poliziottesco, Il poliziotto è marcio
http://amzn.to/2kMBnWbCome Gordiano Lupi ha scritto nel suo libro Frenando Di Leo: E il suo cinema nero e perverso, “Di Leo non usa i meccanismi e gli stereotipi del poliziesco, non fa mai cinema consolatorio, evita di creare personaggi – caricatura e di cadere nei cliché del genere. Gira film noir e sono cosa ben diversa dal poliziesco” (Lupi 42). In realtà, i film di Fernando Di Leo sono film neri (o i film noir italiani) spesso ispiravano dal lavaro ed i gialli di Giorgio Scerbanenco. Mentre questi film ispiravano da Giorgio Sceranenco, Di Leo è considerato uno dei inventori dei film criminali italiani. Inoltre, Di Leo è anche considerato uno dei inventoru dei film western all’italiana (o spaghetti western,) e ha scritto le sceneggiature con Sergio Leone come, Per un pugno di dollari e Per qualche dollaro in più (Gomarasca). Molti film di Fernando Di Leo sono molti violenti e spinti, ma anche hanno i temi socioeconomici importanti. Anche se i film di Fernando Di Leo apparentemente si sono dimenticato e si sono ignorati dalla cultura di massa, i suoi film e il suo lavaro in generale sono un po’ dei più importante film della storia film, e Di Leo ha cambiato il modo in cui i film sono girato ed i tipi dei film che concedevano proiettare nel’Italia.

Una biografia di un sceneggiatore
Fernado Di Leo è nato nel 22 gennario 1932 a San Ferdinando di Puglia, ed è morto nel dicember 2003. Suo nono e suo padre sono stati gli avvacati, ed all’inizio della sua vita adulta Fernando si è iscritto a una facoltà di giurisprudenza (Coacci). Anche se glielo ha laureato, questo via ha finito velcomente dopo Fernando Di Leo ha vinto la “Coppa Murano” per il teatro sperimantale Lume del tuo corpo e l'occhio dalla “Aguna di Venezia,” una cerimonia di premiazione per il teatro (Poppi). Ma sembra che la “Aguna di Venezia”  non sia più in uso. Dopo ha vinto la “Coppa Murano,” Di Leo si è trasferito a Roma, ed è andato al Centro Sperimentale di Cinematografia, dove ha laureato nel 1963. Il suo primo film ha diretto era un cortometraggio (“Un posto in paradiso”) per il film Gli eroi di ieri, oggi e domani, un film a episodi (Anicaflash).
Nonostante il suo inizio nella cinematografia era come un regista, il sua carreria successa ha iniziato grazie alle sue sceneggiature. Sopratutto queste prime sceneggiature sono state film western. Con queste sceneggiature, Fernando Di Leo ed altri registi e sceneggiatori stimati, come Sergio Leone e Víctor Andrés Catena, hanno inventato il western all’italiana, più spesso conosciuto come “il spaghetti western” (Coacci). Durante gli anni 1960, il spaghetti western furano molto successo, e Di Leo scrisse o fu coinvolto nel molti dei film più famosi come Per un pugno di dollari, Una pistola per Ringo, Per qualche dollaro in più, Navajo Joe e molti altri. Gli spaghetti western film e i loro cineasti hanno ispirato altri cineasti, e questo fenomeno è risulato nella produzione di centinaia di altri film. Due dei spaghetti western più famosi che Fernando Di Leo ha scritto con altri sceneggiatori sono Per un pugno di dollari e Per qualche dollaro in più, comunque Di Leo non ha attribuito per il suo lavaro perché delle sue politiche di sinistra (Gomarasca). Tuttavia, le sue politiche di sinistra e il suo punto di vista diventano i fondazioni tematici dei suoi capolavori.

L’inizia di un regista
Prima di Di Leo ha iniziato girare i suoi film neri, ha scritto e ha diretto il film di guerra Rose rosse per il fuhrer nel 1967. Questo film era il suo primo lungometraggio e il film usa molti di temi sinistri che risuonano in quasi tutto del suo lavaro, ma questo tipo film non è stato il suo forte e non è stato il suo genere di preferenza (Lupi). Sembra che Di Leo non abbia travato mai una genere di preferenza come un regista o come un scenggiatore. Invece, sembra che Di Leo semplicemente abbia avuto una preferenza per i film e i soggetti hanno radicato nelle controversie. Molti dei suoi film sono molto discusso, un po’ di sono affrontano i soggetti sensibili come la identità sessuale delle donne giovani e molti dei suoi film sono molto molto violenti.
Di Leo non era mai paura girare il tipo dei film che ha voluto girare. I temi e i soggetti dei suoi film eranno molto discusso, ma i temi socali eranno molto importante negli anni sessanta e negli anni settanta. Per espempio, nel suo film Avere vent’anni, i progtagonisti sono una coppia lesbica. Al tempo il film ha lanciato, il soggetto di una coppia lesbica ha considerato non solo bizarro, ma anche e sopratutto molto offensivo parlare di questi tipi dei soggetti (Gomarasca). Però, per Fernando Di Leo e molti dei suoi film, sembra che la indentità della giovinezza e il paesaggio culturale fosse spesso del più importenza. Intanto, il soggetto della omosessualità nel film Avere vent’anni era un realità in Italia e nel mondo, e Di Leo ha hetto che il film era solo una riflessione del mondo vedeva. I suoi film non eranno per giochi e divertimento. No, invence, ha pensato che il  tema di un film deva essere qualcosa che fa pensare e cambia il paesaggio culturale e il narrativo culturale degli italiani. Avere vent’anni ha un forte tema, ma il film fornisce una voce agli afoni del tempo e oggi.

I gialli di Giorgio Scerbanenco
Seguente gli spaghetti western, Rose rosse per il fuhrer e atri lavori minori dei film, Di Leo ha trovato i libri di Giorgio Scerbanenco, un scrittore dei romanzi criminali, conosciuto come i gailli (Gomarasca). Di Leo ha usato molti di questi libri come il soggetto principale dei suoi film o come le inspirazioni per i suoi personaggi e altri elementi dei suoi film. I critici hanno considerato Scerbanenco solo un scrittore dei romanzi “pulp,” ma per Fernando Di Leo questi libri hanno fornito un tipo di atmosfera e un narrativo culturale che ha voluto rappresentare nei suoi film (Lupi 65). Senza i libri di Giorgio Scerbanenco, Di Leo forse non avrebbe girato un po’ dei suoi migliori film. Il suo primo film bassato su un romanzo di Scernaneco dello stesso nome, è I ragazzi del massacro, ma questo film è stato solo l’esordio della sua carriera di film nero.
http://amzn.to/2kMBnWbMentre  Fernando Di Leo è spesso chiama un inventore del noir all’italiana, Scerbanenco ha influenzato molti altri registi italiani negli anni settanta, come Carlos Saura, Romolo Guerrieri, Duccio Tessari, Yves Boisset, e più (Lupi). Se Fernando Di Leo era il inventore del film nero italiano, era Scerbanenco che ha inventato i film gialli e i film poliziotteschi, senza ha girato mai un film. “Scernanenco è il vero punto di riferimento per la narrativa gialla e poliziesca italiana” (Lupi 65). Nello stesso momento, Scernanenco ha inspirato Fernando Di Leo fare il suo cinema nero, allora deva essere il vero punto di riferimento per la nera italiana. Dopo I ragazzi del massacro, Fernando Di Leo ha girato il film orrore La bestia uccide a sangue freddo con l’attore famoso nel mondo Klaus Kinski, ma Di Leo velocemente ha tornato al lavoro di Giogrio Scerbanenco per il suo film incredibile Milano Calibro 9.

Milano Calibro 9
Di Leo ha scritto e ha diretto il film Milano Calibro 9 nel 1972, e lo è il suo capolavoro. Milano Calibro 9 è non solo il suo capolavoro, ma anche il film che definisce Di Leo come un regista, come un sceneggiatore e come un attivista sociale. Il film mostra il suo stile violento e molti di suoi temi controversi. Prima di questo film i pubblici non hanno esposto al’idea che c’era una criminalità organizzata in una città come Milano, ma alla fine questa rivelazione era conosciuto come una realtà (Gomarasca). Milano Calibro 9 è il perfetto film nero. La colonna sonora è del compositore famoso e prolifico Luis Enriquez Bacalov, e gli interpreti sono Barbara Bouchet, Mario Adorf, Luigi Pistilli e il protagonista principale Gastone Moschin. Prima di Milano Calibro 9 Gastone Moschin era solo un attore della commedia all’italiana, ma questo fatto non è mai evidente nel film.
Gastone Moschin interpreta il personaggio di Ugo Piazza, un ex detenuto. Il suo capo del passato Rocco (interpreta da Mario Adorf) pensa che Ugo abbia rubato trecentomila dollari dalla sua organizzazione criminale. Rocco è pazzo e gli piace torturare le genti. Rocco e la polizia credono che Ugo abbia nascosto i soldi. Ovunque il film molti personaggi innocenti uccidono, e Ugo è uno di questi personaggi. Il film usa un narrativo unico, non c’è una fine felice. Di Leo ha voluto girare un film realistico. Ha voluto mostrare una immagina vera della mala e criminalità organizzata a Milano.

La trilogia della mala
            Di seguito al successo di Milano Calibro 9, Fernando Di Leo ha continuato raffinare il suo stile del film nero. In aggiunta, Di Leo ha continuato usare il lavoro di Giorgio Scerbanenco come uno delle sue ispirazioni per i suoi prossimi film. Il due film che hanno lanciato dopo Milano Calibro 9, sono  La mala ordina e Il boss. Questi due film sono anche buoni esempi del tipo di nero che Di Leo ha girato. Di Leo ha continuato usuare un stile ultravioletto e un narrativo non trattenuto per questi film. Inoltre la realtà, in un senso cinematografico, della mafia milanese e altri paesi inaspettato continua nei film La mala ordina e Il boss. Insieme, questi film Milano Calibro 9, La mala ordina e Il boss sono conosciuto come “La trilogia della mala” o “La trilogia del milieu.” La atmosfera di La mala ordina e Il boss è lo stesso come Milano Calibro 9, ma questi film non sono i continuazioni di Milano Calibro 9. Mentre sono chiamare una trilogia, non ci sono una trilogia nel tipico senso di una trilogia. Invence di sono in relazione con la trauma di Milano Calibro 9, sono in relazione con il stile, lo spirito e il soggetto di Milano Calibro 9. “I personaggi sono ambigui, complessi, mai totalmente buoni e cattivi, realistici, pieni di sfaccettature caratteriali. Di Leo preferisce finali tragici sconvolgenti al lieto fine, perché non ama tutto quello che nel cinema sa di contraffatto e di poco affine alla realtà che ci circonda” (Lupi 42).
            Tutti di questi film di “La triolgia della mala” sono stati molto successo in Italia e in molti paesi ovvunque il mondo. Negli anni settanta il tipo dei film che Fernando Di Leo ha girato, non hanno avuto plauso dalla critica, invece era gli spettatori che hanno voluto andare al cinema per un altro nero di Feranndo Di Leo. Non hanno vinto i premi, e Fernando Di Leo non è stato mai un nome familiare ovunque il mondo. Peró i suoi film hanno fornito molti altri registi, molti altri film e molti altri cineasti una via per facendo il tipo di film che vogliono fare. Dopo l’inzia degli anni ottanta. I film neri sono caduti fuori la favore del pubblico. Di Leo ha continuato girare i film, ma questi film non sono come influente, unico o interesante come Milano Calibro 9 o gli altri film della “Trilogia della mala.” A un certo punto, gli spettatori hanno dimenticato Fernando Di Leo e un po dei suoi migliori film.

Quentin Tarantino ricorda Di Leo
Nonostante gli spettatori in massa che hanno dimenticato Fernando Di Leo, c’è uno uomo che ha rifiutato dimenticare Fernando Di Leo e i suoi film. Questo uomo era il regista americano Quentin Tarantino. Dopo Di Leo è morto nel 2003, Tarantino ha scritto una dedica a Fernando Di Leo per il RaroVideo confezione cofanetto di DVD,  reimmissione nei circuiti di distribuzione dei film di Di Leo. La popularità per Fernando Di Leo salta un’altra volta. Però questa volta gli spettatori non vanno al cinema guardare i suoi film, invence Fernando Di Leo era un grande successo sul video. Purtroppo, questo successo era dopo Fernando Di Leo è morto.
http://amzn.to/2kMBnWbQuentin Tarantino spesso dice che Milano Calibro 9 è il fil in cui si è ispirato diventare un regista. Oggi, una citazione di Tarantino è sulla copertura del DVD di Milano Calibro 9, e sembra che una persona non possa parlare di Ferando Di Leo senza il soggetto di Quentin Tarantino. Tarantino ha detto che ha imparato come fare i suoi film da guardare i film di Fernando Di Leo. Inoltre, Quentin Tarantino ha derivato molte idee e un po’ dei personaggi per il suo film Pulp Fiction dal film di Fernando Di Leo, La mala ordina (Lozzi). Tarantino è forse il quasi solo ragione sappiamo Fernando Di Leo ed i suoi film nel’era moderna. Comunque, Fernando Di Leo ed i suoi film sono lavori importanti che hanno fondato un nuovo genere di cinema all’italiana.

Il poliziotto è marcio
Un altro film importante di Ferando Di Leo è Il poliziotto è marcio. Questo film è importante non solo perché il suo forte tema e titolo, ma anche perché lo ha influenzato le possibilità dei soggetti sensibili nel pubblico e come altri registi girano i loro film. Il protagonista di Il poliziotto è marcio è Malacarne, un poliziotto Milano con le sue mani della mafia. Questo soggetto era una grande controversia. Parlare del poliziotto come “marcio” ha pensato essere tanto offensivo. Dopo Il poliziotto è marcio, Fernando Di Leo era condannato del governo e il pubblico per un breve tempo. Peró, come i migliori film Di Leo ha fatto, questo film è solo una descrizione. “La realtà ci insegna che la storia del crimine è piena di poliziotti marci” (Lupi 31).

Conclusione
http://amzn.to/2kMBnWb            La carriera di Fernando Di Leo è molto interessante. Ha girato molti film di molti generi diversi. Il suo lavoro ha influezato il cinema e i registi di oggi. Il stile e i temi dei suoi film sono forti, molto controversi e molto importanti. Però Fernando Di Leo non ha voluto fare male al mondo, invence ha voluto intrattenere gli spettatori mentre anche provocare un cambiamento del mondo di cinema e il mondo in generale. Giorgio Sceranenco ha inspirato Fernando Di Leo, Fernando Di Leo ha inspirato Quentin Tarantino e Tarantino inspira i registi di domani. I loro lavori sono molto discusso, non sono per tutto, ma Fernando Di Leo non è dimenticato. Lui solo continua scrivere senza un nome, come l’inizia della sua carriera.
Bibliografia
Coacci, Simone. “Fernando Di Leo: Il rosso e il nero.” OndaCinema. OndaCinem, n.d. Web. 3
marzo 2016. http://www.ondacinema.it/monografie/scheda/fernando_leo.html
“Fernando Di Leo biografia.” ComingSoon.it. Anicaflash, n.d. Web. 3 marzo 2016.
http://amzn.to/2kMBnWbhttp://www.comingsoon.it/personaggi/fernando-di-leo/30861/biografia/
Gomarasca, Manlio. Fernando Di Leo: La morale del genre. Perf. Fernando Di Leo, Nino
Castelnuovo, and Howard Ross. RaroVideo, 2004. DVD.
Lozzi, Luigi. Anarchio del noir... Tricolore! All That Digital, 2 giugno 2014. Web. 3 marzo
2016.
Lupi, Gordiano. Fernando Di Leo e il suo cinema nero e perverso. Roma: Profondo Rosso, 2009.
Print.
Poppi, Roberto. I registi: dal 1930 ai giorni nostri. Roma: Gremese Editore, 2002. Print.
Rea, Luca. A Candid Interview with Fernando Di Leo on the Making of his Films. Minneapolis:
RaroVideo, 2004. Print.